Lo spam telefonico in Italia: un problema che resiste ai filtri

Da anni gli italiani convivono con un fastidio diventato cronico: le telefonate indesiderate. Promozioni di offerte luce e gas, contratti telefonici non richiesti, truffe mascherate da operatori bancari. Anche dopo l’introduzione dei nuovi filtri di rete anti-spoofing, il fenomeno continua a rappresentare una delle principali fonti di disturbo e di sfiducia nei confronti delle comunicazioni commerciali.

L’impatto dello spam in Italia

14B+
Chiamate spam/anno
in Italia
14
Chiamate spam/mese
per persona
97%
Delle chiamate fraudolente
proviene da numeri fittizzi
€2.4B
Danni economici
da truffe telefoniche
Fonte: repubblica.it
Il fenomeno dello spam telefonico ha assunto proporzioni enormi. Secondo stime riportate da la Repubblica e dai principali osservatori del settore, nel corso del 2024 in Italia si sono registrate quasi dieci miliardi di chiamate indesiderate. In media, ogni persona riceve circa 14 chiamate moleste al mese, vale a dire oltre 170 all’anno.
Dietro questi numeri si nasconde anche un impatto economico consistente: tra contratti non richiesti, frodi, tempi sprecati e investimenti necessari per filtri e controlli, il costo complessivo per consumatori, operatori e istituzioni viene stimato in centinaia di milioni di euro l’anno.

Non si tratta quindi di un semplice disturbo, ma di un problema che incide sulla fiducia collettiva e sull’efficienza del sistema. Ogni telefonata molesta è un micro-costo per il Paese: distrae, genera ansia e mina la credibilità delle comunicazioni legittime.

Come funziona lo spam telefonico

Alla base c’è un ecosistema complesso fatto di numerazioni temporanee, consensi opachi e call center esteri. Molte chiamate partono da piattaforme VoIP fuori dall’Italia, che falsificano il numero del chiamante (CLI) facendo apparire sul display un numero locale o istituzionale. È la tecnica del CLI spoofing, che induce l’utente a rispondere credendo di parlare con la propria banca, il gestore telefonico o un fornitore di energia.

In altri casi, le chiamate hanno origine da reti italiane ma si appoggiano a intermediari che rivendono contatti acquisiti tramite moduli di consenso poco trasparenti. Il risultato è una catena del teleselling difficile da tracciare, in cui il cittadino viene contattato anche se iscritto al Registro Pubblico delle Opposizioni.

Un costo invisibile per tutti

Analizziamo volumi e settori per trasformare un problema diffuso in un’opportunità di innovazione e fiducia.

Utilities (Energy + Telco)
42%
E-commerce
21%
Finanziario
19%
Altro
7%
Automotive
6%
Recruiting
5%
Valori stimati sulla base di un campione rappresentativo di caller analizzato nel terzo quarter del 2025.
Nel solo periodo successivo all’attivazione dei filtri di rete, a partire dal 19 agosto 2025, gli operatori italiani hanno bloccato oltre 43 milioni di chiamate provenienti dall’estero con numeri falsificati. Una media di 1,3 milioni di tentativi al giorno, segno che il fenomeno è tutt’altro che marginale.
Eppure, il Registro Pubblico delle Opposizioni conta oltre 30 milioni di iscritti, e le chiamate continuano ad arrivare. Questo accade perché i soggetti più aggressivi non rispettano le regole: utilizzano numerazioni estere, prestatori VoIP non tracciabili o identità fittizie.
Anche i filtri AGCOM — per quanto innovativi — coprono oggi solo una parte del traffico fraudolento, in particolare quello proveniente dall’estero con numerazioni fisse italiane. Le truffe domestiche e le falsificazioni su numeri mobili restano ancora fuori dal perimetro di blocco. Nel frattempo, gli spammer si evolvono rapidamente: ruotano i numeri, creano bot di richiamata automatica e sfruttano falle di rete difficili da individuare.

Perché gli strumenti tradizionali non bastano

Il Registro delle Opposizioni rappresenta un deterrente per le aziende regolari, ma è del tutto inefficace verso chi opera nell’illegalità.
Il Codice di condotta per il telemarketing del Garante Privacy, pur importante per regolare gli operatori aderenti, non ha valore tecnico né potere sanzionatorio immediato.

Infine, i filtri di rete appena introdotti sono solo il primo passo: riducono le chiamate fraudolente, ma non possono garantire un’eliminazione completa del fenomeno.

Serve un nuovo approccio: l’intelligenza collaborativa

La vera sfida è passare da strumenti statici a sistemi dinamici, capaci di imparare e reagire in tempo reale.
È su questa visione che nasce Massima Tranquillità, il sistema automatico sviluppato da Massima Energia per proteggere i propri clienti da chiamate moleste e tentativi di truffa.
A differenza dei filtri tradizionali, Massima Tranquillità non si basa su segnalazioni manuali, ma su un meccanismo intelligente che analizza il comportamento dei numeri in ingresso e verifica la loro attività reale sulla rete. Se un numero risulta sospetto o inattivo, viene identificato come potenziale spam e bloccato in modo preventivo.
Il sistema è alimentato da una rete collaborativa di utenti che condividono in forma anonima i pattern di chiamate indesiderate. In questo modo, ogni segnalazione contribuisce a rendere il sistema più preciso e reattivo. Più utenti lo utilizzano, più diventa efficace.

La soluzione: protezione automatica e collettiva

Con Massima Tranquillità, la sicurezza diventa una difesa condivisa. L’utente non deve fare nulla: il sistema rileva, filtra e aggiorna continuamente la propria lista di numeri indesiderati, imparando dalle esperienze della community.
È una nuova forma di tutela digitale che affronta il problema alla radice: non più limitarsi a iscriversi a un registro o segnalare manualmente le molestie, ma prevenirle automaticamente, proteggendo tempo, attenzione e serenità.